Export: Italia-Romania

Dalle ultime ricerche di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che l’Italia è il principale Paese investitore in Romania per numero di aziende registrate, un terzo del totale.

Agricoltura e agritech, energia, infrastrutture e macchinari sono alcuni dei settori strategici e più promettenti per l’export del MadeinItaly.

Agenzia ICE con il Presidente Matteo Zoppas ha partecipato al Business Forum Italia-Romania, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con ICE e dall’Ambasciata di Romania in Italia.

Il Forum è stato aperto dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha sottolineato l’importante livello delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Un rapporto, che insieme ai dati economici e dell’interscambio possono consentire di sviluppare una strategia per la crescita delle economie.

Il Presidente Matteo Zoppas: “La Romania, da sempre partner strategico per l’Italia, si conferma un Paese molto attrattivo per i nostri imprenditori come dimostra la costante crescita degli scambi tra i due Paesi con export italiano verso la Romania che ha raggiunto i 10 miliardi di euro di fatturato. Ora la parola d’ordine è sostenibilità con le opportunità legate alla fornitura di tecnologie in settori come l’agritech, l’agricoltura e l’energia, che aumentano l’efficacia e l’efficienza delle produzioni tutelando al tempo stesso le risorse e l’ambiente. Un know how sempre più richiesto e apprezzato sui mercati internazionali”.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Export: i valori italiani del 2023

Dalle ultime ricerche di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che nel 2023 l’export italiano ha mostrato una stabilità, con i valori medi unitari in crescita del 5,3% e i volumi in calo del 5,1%. Questo equilibrio riflette due tendenze opposte: una diminuzione verso l’UE (-2,3%) e un incremento verso l’extra-UE (+2,5%).
I beni strumentali hanno guidato l’espansione con un incremento dell’8,4%, seguiti dai beni di consumo (+2,7%). In calo invece i beni intermedi (-6,7%) e l’energia (-25,7%), al netto della quale le esportazioni italiane sarebbero cresciute dell’1,3%.
Dal punto di vista settoriale, hanno chiuso l’anno in aumento le vendite di meccanica strumentale (+8,8%), autoveicoli (+20,8%) e alimentari e bevande (+5,8%). In flessione metalli e prodotti in metallo (-11,3%), prodotti raffinati (-23,4%) e chimica (-8,5%).
Sul fronte geografico, i significativi ritmi di crescita di Stati Uniti (+3,4%) e Spagna (+2,1%) si sono contrapposti ai cali di Germania (-3,6%), Regno Unito (-4,3%) e Svizzera (-1,7%). In forte crescita i Paesi OPEC (+12,3%), India (+7,6%) e Paesi ASEAN (+5,3%).

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Bonus Export Digitale Plus

Riapre da domani, 13 febbraio 2024, il Bonus Export Digitale Plus, il bando che prevede contributi per l’acquisto di soluzioni digitali per l’export.

Promosso dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) e dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), il Bando ha l’obiettivo di valorizzare le nostre produzioni nell’ambito del “Piano di Promozione straordinaria del Made in Italy e per l’attrazione degli investimenti in Italia”, che è a sua volta finalizzato ad ampliare il numero delle imprese che operano nel mercato globale, ad espandere le quote italiane del commercio internazionale e a sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia.

La gestione del bando è affidata a Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti Spa e possono richiedere il contributo le micro e piccole imprese mPMI manifatturiere (codice ATECO: C) con sede in Italia, singolarmente o aggregate in reti e consorzi.

Il contributo è a fondo perduto ed è concesso in regime de minimis per i seguenti importi:

  • 10.000 euro alle micro-piccole imprese a fronte di una spesa non inferiore, al netto dell’IVA, a 12.500 euro;
  • 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di una spesa ammissibile non inferiore, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.

Le spese ammissibili riguardano:

  • e-commerce
  • Strategie di comunicazione, informazione e promozione per l’internazionalizzazione
  • Digital marketing per lo sviluppo delle attività di internazionalizzazione
  • CMS
  • Iscrizione e/o abbonamento a piattaforme SaaS
  • Consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di risorse professionali finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri
  • Upgrade delle dotazioni di hardware

Le aziende interessate potranno presentare domanda dalle ore 10 del 13 febbraio 2024 fino alle ore 10 del 12 aprile 2024 accedendo con SPID o CNS al sito www.invitalia.it

Per maggiori informazioni consultare il Bando sul sito  www.ice.it/it/bonus-export-digitale

 

 

Export: il settore dell’eyewear e della pelleteria

Il settore dell’eyewear di Belluno si conferma un settore fiorente nei distretti industriali del macro comparto della moda in Italia, a differenza della pelletteria e calzature di Firenze, che ha visto nei nove mesi una frenata dell’export del 10,7%

Dati affermati nell’ultima edizione del Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo relativi ai nove mesi del 2023 in cui il settore si posiziona al terzo posto per aumento dell’export (+12,6% per un valore complessivo di poco più di tre miliardi di euro).

Di contro, il calo delle esportazioni verso bacini intermedi confinanti come la Svizzera, storico hub logistico per la moda, ha innescato nello stesso periodo una spirale negativa per il lusso portando alcuni tradizionali distretti legati proprio alle produzioni per gli accessori delle maison di lusso a registrare sensibili arretramenti nelle esportazioni.

Emblematico è il caso sopra citato della pelletteria e calzature di Firenze, che ha visto nei nove mesi una frenata dell’export del 10,7%, ‘perdendo’ quindi 552 milioni di euro rispetto al periodo gennaio-settembre 2022 per un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro. Ma anche la concia e le calzature di Santa Croce sull’Arno e la concia di Arzignano non sono andate meglio: il primo ha visto un calo dell’8,8%, il secondo del 9 per cento.

La fotografia scattata dall’ultimo Monitor dei distretti segna quindi un andamento a due velocità per il comparto moda. Sebbene nel suo complesso le esportazioni del settore fashion risentano di un cambio di rotta rispetto al 2022, con un -0,5% e quelle di beni intermedi del -2,1% (da comparare con un periodo, quello del 2022, che aveva vissuto gli effetti positivi del rimbalzo), sono diversi i distretti che invece hanno registrato andamenti ben superiori alla media. Oltre al già citato eyewear di Belluno, lo studio segnala anche la maglieria e l’abbigliamento di Perugia (+22,9% a 520 milioni), il tessile di Biella che ha sperimentato un progresso dell’8,7% (a 1,7 miliardi di euro) e le calzature del Brenta (+16% a 836 milioni di euro). In rosso invece il tessile di Prato con esportazioni scese del 5,8% a 1,8 miliardi di euro e la maglieria e l’abbigliamento di Carpi che hanno dovuto far fronte a una ‘gelata’ dell’export: -34,7% a 324 milioni di euro.

A livello generale, nei nove mesi del 2023 le esportazioni di tutti i distretti industriali italiani si sono mantenute in territorio positivo con un +0,4% corrispondente a un aumento di 409 milioni di euro, spinto sostanzialmente dall’incremento della meccanica e frutto anche di un’ottima apertura d’anno (+7,4% nel primo trimestre 2023). Nei primi nove mesi dell’anno Francia e Turchia si confermano i due mercati trainanti in questa fase ciclica: l’aumento dell’export distrettuale è stato rispettivamente pari a 711 milioni e 682 milioni di euro e in entrambi i casi la moda rappresenta un asset di crescita. In Francia, infatti, il risultato è spiegato in modo particolare dai flussi attivati dalle relazioni produttive e commerciali con le grandi maison del fashion, mentre in Turchia spiccano soprattutto i risultati conseguiti dai distretti specializzati in beni di consumo del sistema moda e meccanica.

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, “anche il 2024 sarà molto probabilmente un anno a due velocità”. L’export, spiegano, “potrà riportarsi su un buon sentiero di crescita nel secondo semestre del prossimo anno, quando l’attenuazione dell’inflazione libererà potere d’acquisto a favore dei consumi e consentirà un primo allentamento delle misure restrittive di politica monetaria, con effetti positivi sulla dinamica della domanda di beni di investimento in Europa e negli Stati Uniti”.

Fonte: pambianconews

Export: l’oreficeria italiana

Agenzia ICE, in collaborazione con Italian Exhibition Group SpA, ha portato a Vicenza Oro 2024,  manifestazione di riferimento in Europa per l’intera filiera orafo gioielliera, 570 buyer provenienti da tutto il mondo. A questi si aggiungono, per la parte dedicata ai macchinari, ulteriori 30 buyer in rappresentanza di aziende estere.

La gioielleria italiana è uno dei settori del Made in Italy che cresce di più sui mercati esteri: oltre il 10% tra gennaio-ottobre 2023.
Il Presidente di ICE Matteo Zoppas ha evidenziato come l’oreficeria con 10 mld di esportazioni sia un settore particolarmente strategico per l’Italia con un valore aggiunto importante grazie a una produzione di altissima gamma.

Le Fiere, dopo la pandemia, sono tornate a essere centrali per lo sviluppo del Sistema Paese. Per questo continuiamo a sostenere la partecipazione delle imprese italiane, in particolare delle PMI che si affacciano alle prime fasi di un processo di internazionalizzazione.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

 

Export: i risultati ICE nel chimico-farmaceutico

Dalle ultime ricerche di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che le esportazioni dell’industria italiana nelle scienze della vita negli USA hanno raggiunto i $54 miliardi nei primi nove mesi del 2023. In particolare i settori chimico e farmaceutico hanno registrato un +23,9% rispetto al 2022, con un export superiore a $7 miliardi, mentre i settori Life Science e Biotech hanno contribuito con $2,3 miliardi.

Le eccellenze italiane delle scienze della vita sono state protagoniste a “Italy on the move 2024”, l’iniziativa organizzata a San Francisco da ICE in collaborazione con Farmindustria, Assobiotec e il Cluster Alisei.
L’evento collaterale italiano si è svolto presso INNOVIT, in concomitanza con la 42a edizione della J.P. Morgan Healthcare Conference, la principale manifestazione del settore a livello globale. Con circa 150 ospiti l’edizione di quest’anno ha contribuito a creare un’occasione di confronto e di networking tra industria, investitori, ricercatori e talenti.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Export: i risultati ICE sull’edilizia

Dalle ultime ricerche di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che le esportazioni italiane nel campo delle tecnologie per il settore edile negli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno raggiunto i 60 milioni € nel primo semestre del 2023. Un risultato frutto dell’aumento in volume dell’export pari al 98% nel settore dei materiali da costruzione e delle pietre naturali e del 29,89% in quello delle tecnologie per l’edilizia, rispetto allo stesso periodo del 2022.

Abbiamo portato alla ribalta le eccellenze Made in Italy supportando la presenza di 99 aziende italiane alle fiere internazionali Big 5 Global e Middle East Stone 2023. Alle manifestazioni erano presenti altre 161 realtà 🇮🇹 portando a 260 il totale delle aziende nazionali espositrici.
Si è trattato di due importanti occasioni per presentare le innovazioni nel campo delle tecnologie per la lavorazione delle pietre, dei materiali da costruzione e delle pietre naturali.
I Padiglioni Italiani sono stati organizzati insieme a FINCO – Federazione Industrie per le Costruzioni e Manutenzioni e Confindustria Marmomacchine, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi e del Consolato Generale d’Italia a Dubai.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

 

 

 

Export: i risultati ICE sulle tecnologie del marmo

Dalle ultime ricerche di ICE -Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che l’Italia è il principale fornitore di tecnologie per la lavorazione del marmo in Marocco, con una quota di mercato del 30% (dati Office des Changes Maroc e ISTAT-Eurostat).  Corre l’export di tecnologie per il marmo italiano verso il Marocco, forte di un +64% a settembre 2023 rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 5,8 milioni €.
È stata promossa la collaborazione italo-marocchina nel settore della lavorazione del marmo e dei materiali da costruzione organizzando insieme a Confindustria Marmomacchine una missione di 11 imprese italiane a Casablanca. L’iniziativa, che ha coinvolto anche 30 società marocchine operanti nel settore del marmo, si è sviluppata in tre momenti: la visita tecnica a strutture produttive locali, la formazione in aula svolta dall’Istituto Internazionale del Marmo e una serie di incontri bilaterali tra le imprese dei due Paesi.

Il programma è stato realizzato grazie alla stretta collaborazione con la FMC (Federazione marocchina per i Materiali da Costruzione), l’AMM (Associazione marocchina per il Marmo) e il CETEMCO (Centro tecnologico per i Materiali da Costruzione). Una sinergia tra istituzioni e imprese che evidenzia l’impegno congiunto nel favorire lo sviluppo e la crescita del settore del marmo, promuovendo al contempo scambi commerciali e cooperazione tecnologica tra Italia e Marocco.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

EXPORT: I RISULTATI ICE SULL’AGROALIMENTARE

Dalle ultime ricerche di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso cui il Governo favorisce il consolidamento e lo sviluppo economico/commerciale delle nostre imprese sui mercati esteri- emerge che l’export italiano nel settore agroalimentare verso la Cina ha raggiunto i 339 milioni € nel 2022. Tra le voci di spicco, caffè, tè, mate e spezie hanno registrato un incremento del 20,82% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 34 milioni di euro. Dati che confermano quanto la Cina sia un importante partner commerciale per i prodotti Made in Italy.

Anche quest’anno l’Agenzia ICE ha organizzato il Padiglione Italiano a Food and Hospitality China (FHC). Abbiamo portato a Shanghai 20 aziende italiane rappresentative dei nostri principali settori alimentari. Alla manifestazione erano presenti altre 20 realtà 🇮🇹 portando a 40 il numero complessivo delle imprese nostrane che hanno potuto presentare le proprie eccellenze a una platea di oltre 150.000 visitatori professionali e 2.500 espositori provenienti da 30 Paesi e Regioni.
Con l’organizzazione della collettiva italiana a FHC Shanghai 2023 rafforziamo le opportunità di business per le nostre aziende in uno dei mercati più interessanti degli ultimi anni.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

ICE punta ad aumentare l’export italiano

Agenzia ICE lavora fianco a fianco con il corpo diplomatico e, insieme a SACE, SIMEST Spa, e CDP Cassa Depositi e Prestiti punta ad aumentare i 626 miliardi di euro dell’export italiano. È importante sostenere le imprese e stare al passo degli imprenditori. Dobbiamo lavorare insieme anche sui limiti normativi per ottimizzare la scelta delle imprese, degli operatori e dei buyers e per massimizzare lo sviluppo del Made in Italy 🇮🇹 all’estero.
L’innovazione e la sostenibilità sono le chiavi per aprire nuovi mercati, come sottolineato dal Presidente ICE Matteo Zoppas, a partire dall’Indocina, dai Balcani e dal Piano Mattei in Africa. Con il Governo stiamo lavorando per rafforzare ulteriormente l’identità di Agenzia ICE, affinché sia riconosciuta ancora di più dalle imprese come un supporto necessario per chiunque voglia operare sui mercati esteri. Grazie anche al contributo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che lavora quotidianamente per creare le migliori condizioni di competitività nel nostro tessuto produttivo.
Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn