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Il ruolo della comunicazione per la ripresa sostenibile

L’international Corporate Communication Hub ha presentato il secondo studio internazionale sul ruolo della comunicazione relativa a PNRR ed ESG.

(Roma 14 settembre 2021 – Comunicato stampa).

Negli ultimi 10 anni il volume delle conversazioni sui temi ESG è gradualmente aumentato in tutto il mondo con un balzo in avanti tra il 2019 e oggi. La Pandemia ha però peggiorato il tono delle conversazioni attorno agli ESG e le corporation. Se nel pre-pandemia oltre alla industry dei beni alimentari anche le aziende del settore estrattivo erano apprezzate per gli sforzi indirizzati alla sostenibilità e quindi godevano di un relativo sentiment positivo in rete, nel post pandemia solo il settore delle rinnovabili ha mantenuto un sentiment positivo.

È quanto emerge dallo studio internazionale “PNRR, ESG: il ruolo della comunicazione” dell’International Corporate Communication Hub (ICCH) realizzato dall’Università IULM sul database Mettle Capital, sviluppato da Università di Oxford, Cambridge e Sussex, presentato ieri a Roma alla Terrazza Associazione Civita e trasmesso sulla pagina Linkedin de Il Sole 24 Ore e sul sito dell’Università IULM. I ricercatori hanno raccolto i dati sulle conversazioni nel web relative alle tematiche di sostenibilità tra gli utenti e i media online in Francia, Spagna, Germania e Italia ed è emerso che quando le persone e i media in tutti i paesi analizzati riflettono sulle corporation, dibattono in misura decisamente minore di sostenibilità sociale legata ai dipendenti e ai cittadini.  

 

“Il nostro Paese viene da un momento difficile, c’è molto scetticismo sulla possibilità di cambiare le cose”, ha detto Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. “Come dice il Presidente del Consiglio le cose prima si fanno e poi si comunicano, ma stiamo facendo così tante cose che non è semplice comunicarle. Anche come Ministero che ha la fetta più ampia del PNRR, 62 miliardi stiamo provando ad andare in questa direzione anche con l’ausilio di soggetti privati e di altre istituzioni pubbliche per spiegare i dieci anni per cambiare l’Italia, per migliorare il benessere delle persone e per aumentare la competitività”.  “I cittadini hanno bisogno di vedere più che di sentire”, ha concluso Giovannini. “Faccio un esempio: l’anno prossimo avremmo la riduzione di un’ora dell’attraversamento dello stretto di Messina. Ma penso anche ai nuovi autobus, ai nuovi treni. Queste sono le cose in grado di comunicare il cambiamento sostenibile”.

 

“La sostenibilità è entrata a pieno titolo nelle finalità dell’impresa sia in una prospettiva di CSR che di creazione di vantaggio competitivo attraverso il rafforzamento del proprio capitale reputazionale in una convergenza naturale con le finalità della shareholders theory”, ha detto Angelo Miglietta, Prorettore Vicario con delega ai rapporti con le imprese IULM

“In Italia quasi la metà dei rispondenti al questionario ritiene prioritario per le corporation l’impegno verso una produzione sostenibile (48,95%). Sul fronte della sostenibilità sociale, più del 45% dei rispondenti ritiene prioritario l’impegno delle organizzazioni sulla massimizzazione della sicurezza dei dipendenti sul posto di lavoro”, ha illustrato Stefania Romenti, docente di Corporate Communication e Public Relations IULM, coordinatrice della seconda ricerca dell’ICCH. “L’altra metà è divisa nel giudicare prioritario il rispetto delle diversità e dei diritti umani (20,76%), il benessere dei dipendenti in termini di welfare aziendale (19,62%) e solo all’ultimo posto con il 12,95% è ritenuto prioritario l’impegno verso le comunità locali. Infine – conclude Romenti- secondo il 35,24% degli italiani, garantire l’equilibrio della retribuzione tra i lavoratori dovrebbe essere una priorità per le corporation in materia di governance sostenibile”.

 

Con riferimento al PNRR, è ampia la percentuale di cittadini (35%) che dichiara di avere una buona conoscenza dei contenuti, anche se è maggiore la percentuale di coloro che hanno una conoscenza moderata (39%). Il 38,7% degli intervistati ha dichiarato che la comunicazione del PNRR è stata equilibrata, completa (32,2%), oggettiva (36,1%) e accurata (33,5%). In termini generali ben il 63% degli italiani vede nel Piano un’importante opportunità e non sembra preoccuparsi dei rischi e delle criticità più volte riportate dai media, anche internazionali. La TV e naturalmente il web sono stati i canali più consultati per cercare informazioni sul Piano, con particolare riferimento ai video tematici su Youtube. La ricerca ICCH conferma che tra le fonti i giornalisti di testate accreditate sono i più attivi, anche in rete, nel generare dibattito sul PNRR e sono anche quelli che alimentano più engagement attorno ai contenuti del Piano di Recovery.

La componente internazionale è uno degli aspetti caratterizzanti l’International Corporate Communication Hub(ICCH) che è il primo Osservatorio internazionale sulla comunicazione corporate e istituzionale, come ha detto Stefano Lucchini, Presidente Advisory Board ICCH. “L’ICCH – ha precisato-  è un hub che mette in relazione manager e accademici per riflettere sul ruolo della comunicazione su tematiche di attualità e di rilevanza offrendo degli strumenti pratici di azione per iniziare a disegnare il futuro che vogliamo”.

 

Alla presentazione sono intervenuti anche Luigi Ferraris, Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Marco Patuano, Presidente a2a, Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia e Antonio Parenti, capo Rappresentanza in Italia della Commissione Ue.