Nel nuovo mondo globale la bussola è un algoritmo

Arriva sul mercato WAAM, un algoritmo che aiuta le imprese ad affrontare i processi di internazionalizzazione con il massimo contenimento dei rischi

 

WIP Audit Assessment Model, è un software con copyright di proprietà intellettuale di WIP Consulting, una delle nove società di Sinergia Network. è uno strumento di rilevazione finalizzato a migliorare le performance dell’azienda e a supportare i vertici ad intraprendere un percorso di crescita continuo e costante ed è tagliato su misura per le Pmi.

Il sistema imprenditoriale italiano è caratterizzato da micro, piccole e medie imprese. Tutte, in misura diversa, sono eccellenze nel proprio settore. E tutte, in misura diversa, hanno bisogno si supporto per poter valorizzare il proprio prodotto e affermarsi con la propria identità in mercati sempre più competitivi ed affollati, dove le dinamiche prezzo-prodotto-qualità non sono più sufficienti per aumentare il fatturato.

Il metodo di esplorazione di WAAM, effettuato con le tecniche dell’audit, consente agli imprenditori di ottenere dati utili per elaborare piani di sviluppo con il massimo contenimento del rischio di impresa sia in Italia che all’estero. L’algoritmo consente infatti di analizzare, in modo specifico, la capacità delle aziende di affrontare i mercati internazionali, di esaminare le caratteristiche del prodotto e gli elementi di competitività, di verificare le competenze in materia di strategie e tecniche del processo di internazionalizzazione. E, quindi, di disegnare le migliori strategie di business e di indicare dove e come esportare.

Leggi l’articolo completo di Economy Magazine qui.

Italia: il partner energetico degli Emirati Arabi

L’Italia è sempre più partner energetico degli Emirati Arabi Uniti. Nel 2022 il nostro Paese è risultato il quarto fornitore di componenti per impianti per le energie rinnovabili negli EAU, con un valore totale di 134 milioni €, mentre nel primo semestre del 2023 le esportazioni hanno superato i 90 milioni €, registrando un significativo incremento del 51% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’Agenzia ICE ha promosso una collettiva di 28 aziende italiane in occasione della 25esima edizione di WETEX & Dubai Solar Show, il principale evento del mercato emiratino e dell’area del Golfo dedicato al settore delle energie rinnovabili, della sostenibilità e delle tecnologie ambientali. La partecipazione è stata organizzata con la collaborazione dell’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi Uniti e del Consolato Generale d’Italia a Dubai.
Alla fiera erano presenti altre 10 aziende italiane che hanno portato a 38 il numero complessivo delle nostre imprese al WETEX 2023.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Il salto dei comunicatori

La nuova comunicazione riscrive il proprio perimetro, diventando ancora più strategica per il business e sedendo da protagonista nelle stanze dei bottoni, fianco a fianco con i top manager.

Una comunicazione non più tattica, ma strategica. I temi corporate tornano al centro della scena insieme agli ESG e a quelli legati alle persone, che superano quelli legati all’offerta commerciale. Per rafforzare il capitale reputazione oggi il capitale umano batte il capitale tecnologico. Così nell’anno segnato dell’intelligenza artificiale, tornano ad essere centrali le persone.

Infatti la narrazione è pervasiva, ma senza implementazione strutturale: solo 1 comunicatore su 10 adotta l’AI. Così il fiuto dei professionisti per ora non va oltre una semplicistica forma di entusiasmo.

“Siamo passati da una logica di comunicazione al mercato a una di racconto alla società, da una visione del dipendente da informare a una persona da coinvolgere. Tutto ciò ha scardinato ogni silos e ha trasformato il modo di comunicare, inserendoci in una logica di flusso totalmente diversa”, afferma Alessandro Vanoni.

Fonte: LinkedIn

Censis: 9 Italiani su 10 usano internet e smartphone

La dieta mediatica degli Italiani è sempre più orientata alla web tv e alla smart tv, ma tiene anche la tv tradizionale che guadagna terreno su altri device. Il 93% dei giovani usa Whatsapp.

Nel 2022 si registra una contrazione del numero di telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: -3,9% rispetto al 2021), una lieve crescita dell’utenza della tv satellitare (+1,4%), il forte rialzo della tv via internet (web tv e smart tv arrivano al 52,8% di utenza, ovvero oltre la metà della popolazione: +10,9% in un anno) e il boom della mobile tv (che è passata dall’1% di spettatori nel 2007 al 34% di oggi: più di un terzo degli italiani). E’ quanto si legge nel capitolo ‘Comunicazione e media’ del 57esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2023 presentato oggi.

Un calo, quello della tv tradizionale, tutto sommato contenuto rispetto a previsioni catastrofiste che volevano il digitale sul punto di non ritorno dopo l’avvento massiccio delle piattaforme streaming. Tanto che la fruizione di tv tradizionale è d’altro canto aumentata tramite smartphone e da parte di una audience di giovani che non disdegnano di vedere il digitale sul display dello smartphone, secondo altre fonti.

Radio e web radio stabili: cresce la radio via smartphone

La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,9% degli italiani (stabili da un anno all’altro), ma se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale si attesta al 48% di utenza (-0,8% rispetto al 2021), l’autoradio sale al 69% (+4,6%, un incremento da legare alla cessazione delle limitazioni alla mobilità precedentemente imposte a causa dell’emergenza sanitaria), l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc è stabile al 20,4% e la fruizione del mezzo attraverso lo smartphone diventa sempre più rilevante: lo fa il 29,2% degli italiani (+5,4% in un anno).

Nove italiani su dieci usano web e smartphone

Si registra ancora un forte aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani (l’88% di utenza: +4,5%) e di quanti utilizzano gli smartphone (l’88%: +4,7%). Lievitano complessivamente all’82,4% gli utenti dei social network (+5,8%). Invece i quotidiani cartacei, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, si attestano oggi al 25,4% (-3,7% in un anno e -41,6% in quindici anni). Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali (-1,6%) e dei mensili (-0,6%).

In aumento gli utenti dei social. Quotidiani sempre più giù. Il 93% dei giovani usa Whatsapp

Lievitano complessivamente all’82,4% gli utenti dei social network (+5,8%). Invece i quotidiani cartacei, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, si attestano oggi al 25,4% (-3,7% in un anno e -41,6% in quindici anni). Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali (-1,6%) e dei mensili (-0,6%). Gli utenti dei quotidiani online invece aumentano al 33,0% degli italiani (+4,7%), un numero comunque inferiore a quanti utilizzano i siti web d’informazione generici (il 58,1%: +4,3%). Gli italiani che leggono libri cartacei sono il 42,7% del totale, i lettori di e-book sono il 13,4%.

Facebook in calo ma non per informarsi

Tra i giovani (14-29 anni), il 93,4% utilizza WhatsApp, l’83,3% YouTube, l’80,9% Instagram. Si osserva un forte incremento dei giovani utenti di TikTok (54,5%), Amazon (54,3%), Spotify (51,8%) e Telegram (37,2%). In flessione invece Facebook (51,4%) e Twitter/X (20,1%). L’informazione al tempo delle crisi. Nel 2022 i telegiornali, pur mantenendosi in testa nella graduatoria dei mezzi utilizzati dagli italiani per informarsi, sono passati da una utenza del 60,1% al 51,2%. Facebook ha recuperato terreno: dal 30,1% al 35,2%. I motori di ricerca restano stabili al 23,4%. Ma gli italiani prendono le distanze dalla politica: erano il 39,7% le persone interessate a queste notizie nel 2021, sono il 32,4% nel 2022. Si è affievolita anche l’attenzione per le notizie di tipo medico-scientifico, prima alimentata dalla pandemia: gli interessati passano dal 33,4% al 25,5% in assenza del traino della pandemia.

Fonte: key4biz.it

Il cibo italiano alla conquista della Svizzera

Il cibo italiano alla conquista della Svizzera: l’Italia è, infatti, il primo fornitore nel comparto agroalimentare e delle bevande. Nel 2022 le importazioni svizzere del Made in Italy di settore sono aumentate di 180 milioni €, registrando un +9%. La quota di mercato dell’Italia nel settore si attesta intorno al 15,8%, confermato il primato. Il mercato svizzero nel settore è valutato complessivamente oltre 2,1 miliardi € e rappresenta un punto di riferimento per l’industria agroalimentare italiana.
Per l’Italia, la Svizzera è anche uno dei mercati di destinazione più performanti per le esportazioni in generale, con un aumento del 7,8% registrato a fine luglio 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’Agenzia ICE nell’ambito dell’ottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ha promosso una serie di eventi culinari dedicati a celebrare la ricchezza della nostra cucina. Fra le iniziative, l’Ufficio ICE di Berna – con la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Berna e del Consorzio Parma Alimentare – ha organizzato a Zurigo una serata per promuovere la conoscenza dei prodotti della Food Valley Parma. Nell’occasione l’Ambasciatore d’Italia in Svizzera Gian Lorenzo Cornado ha infine annunciato la candidatura della Cucina Italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO.

Il settore moda italiano continua a conquistare il mercato sloveno

Il settore della moda MadeinItaly continua a conquistare il mercato sloveno. Nel 2022 l’Italia si conferma primo fornitore di calzature, pelletteria e abbigliamento, con un valore complessivo di 206 milioni €.
Il nostro Paese è stato il principale fornitore della Slovenia nel settore calzature/pelletteria, con una quota del 20% e una crescita annuale del 14%.
Per quanto riguarda l’abbigliamento si è, invece, posizionato come secondo fornitore (subito dopo la Germania) con una quota del 15% e una crescita annuale del 17%. Dati che evidenziano il ruolo cruciale del settore fashion nell’interscambio commerciale tra i due Paesi.

Anche quest’anno l’Agenzia ICE ha promosso la terza edizione del “Mese della Moda Italiana”, iniziativa volta a consolidare il ruolo dell’Italia nel mercato sloveno. La manifestazione, che si presenta come il palcoscenico per i brand di moda italiani, è organizzata con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia a Lubiana e il gruppo Magistrat International.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Il mercato della comunicazione vale 22 miliardi

Le imprese della comunicazione censite dall’Osservatorio targato UNA e Università di Pavia passano da 10.538 a 9.749. Ma il peso del comparto cresce: nel 2022 si è registrato un volume d’affari complessivo di circa 22 miliardi di euro, con un aumento significativo rispetto al 2020. Le aziende con più di 50 dipendenti rappresentano poco meno dell’1% del totale, ma producono quasi il 60% del fatturato complessivo.

E’ arrivata la nuova fotografia del settore della comunicazione in Italia. A scattarla è stato uno studio realizzato da UNA, Aziende della Comunicazione Unite. La nuova edizione dell’Osservatorio Aziende della Comunicazione, sviluppato in collaborazione con l’Università di Pavia, prova a definire i nuovi perimetri, le tendenze e le prospettive di un mercato di nuovo in contradditoria espansione.

Come per la precedente, anche per questa seconda edizione della ricerca sono stati stimati i pesi e gli andamenti del comparto della Comunicazione e di tutte le sue sotto articolazioni, attraverso la costruzione di un dataware house con una struttura di scraping, poi combinata con le informazioni provenienti dal database di Bureau Van Dyck.

Le imprese censite passano da 10.538 a 9.749, 789 in meno rispetto a quelle della passata rilevazione, con una diminuzione concentrata nelle microimprese e uno spostamento dei volumi a favore delle imprese di media dimensione. Non diminuiscono gli addetti totali e si conferma la concentrazione delle grandi imprese attorno al polo milanese, mentre quello romano vede concentrata la maggior parte delle imprese di media dimensione. Il peso dell’intero comparto ha prodotto nel 2022 un volume d’affari complessivo di circa 22 miliardi di euro, con un aumento significativo rispetto al 2020.

 

 

Le aziende con più di 50 dipendenti rappresentano poco meno dell’1% del totale ma producono quasi il 60% del fatturato complessivo del settore. Oltre il 47% del totale aziende censite è rappresentato da microimprese (da 3 a 5 collaboratori) e il 39% da imprese ancora più piccole, con meno di 3 collaboratori.

Per quanto riguarda i valori marginali di profitto si riscontra finalmente una ripresa convinta, che appare in alcuni casi quasi esplosiva. In particolare, il mondo PR e quello del Digital ADV fanno segnare risultati veramente importanti, in un quadro che delinea una generale tendenza molto positiva per tutto il comparto.

“Nonostante la vulnerabilità che ha caratterizzato il 2023 in termini macroeconomici, il PIL nel nostro settore è cresciuto notevolmente rispetto all’anno della pandemia. Questa ricerca prova la solidità di un settore spesso percepito come molto volatile, ma che invece ha saputo stabilizzarsi in un mercato tutt’altro che prevedibile”, ha commentato Davide Arduini, Presidente di UNA.

Andrea Cornelli, VicePresidente UNA e Portavoce di PR Hub ha dichiarato: “Il mercato ha ricominciato a investire identificando nella comunicazione, in tutte le sue forme, lo strumento più strategico ed efficace per sostenere e rilanciare il proprio business. Le nuove sfide che la tecnologia porta sul nostro mercato rappresentano uno stimolo in più, per le nostre imprese, per continuare ad investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove competenze”.

Fonte: primaonline.it

I vini italiani conquistano la Repubblica Ceca

I vini italiani conquistano la Repubblica Ceca: nel 2022 le importazioni hanno superato i 239 milioni €, rappresentando il 28,5% di quelle totali nel settore e registrando un incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente.
Un successo che colloca l’Italia ai vertici dei Paesi fornitori di vino nella Repubblica Ceca (fonte: Ufficio di Statistica Ceco).

L’Agenzia ICE ha organizzato “Italian Wine Emotion 2023″, portando l’eccellenza del vino italiano a Praga.
Alla manifestazione hanno partecipato 27 aziende vitivinicole rappresentative di 12 regioni italiane che, attraverso 300 incontri B2B, hanno avuto l’opportunità di incontrare oltre 115 operatori locali del settore tra buyer, giornalisti e ristoratori locali.
L’iniziativa, volta alla promozione e al consolidamento delle relazioni commerciali nel settore, è stata realizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Praga e la Camera di Commercio Italo-Ceca (CAMIC).

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Italia leader nella sostenibilità ambientale europea

L’Italia si conferma leader nella sostenibilità ambientale in Europa e tra i primi al mondo: la nostra quota di commercio di beni ambientali è pari al 4,1% del totale mondiale. Un risultato che ci colloca al secondo posto in Europa e al quinto posto nel globo.

L’Agenzia ICE ha organizzato la partecipazione di 59 aziende italiane alla fiera Pollutec di Lione, una delle principali manifestazioni in Europa incentrata su sostenibilità, green economy e soluzioni per la transizione ecologica delle imprese.
Nell’edizione 2023 l’Italia è stata designata Paese d’Onore, assumendo un ruolo centrale nelle conferenze ufficiali. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di dialogo e condivisione per le nostre aziende.

Fonte: ICE – Italian Trade Agency; LinkedIn

Il vino e i liquori italiani conquistano il mercato cipriota

Nel 2022 le esportazioni verso la terza maggiore isola del Mediterraneo, Cipro, hanno visto un notevole incremento. Il valore delle esportazioni di vino italiano ha, infatti, toccato gli 11,8 milioni di euro, registrando un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
La quota italiana delle importazioni totali di vino a Cipro ha raggiunto il 28,75% segnando un aumento del 12% rispetto al 2021.
Un’occasione per far conoscere meglio l’eccellenza vinicola italiana nel mercato cipriota è stata la Borsa Vini Cipro 2023 promossa per la prima volta nel Paese dall’Agenzia ICE e che ha visto la partecipazione di 10 aziende.
Una iniziativa per diffondere la cultura enologica italiana nel mercato cipriota a cui hanno partecipato esclusivamente operatori specializzati del settore quali importatori, distributori, ristoratori, giornalisti e wine blogger selezionati.