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Gemini: il modello AI più avanzato di Google

Il campo dell’intelligenza artificiale (sia generativa che non) è una sfida sia antica che estremamente moderna, ben nota alle aziende.

Il cambiamento significativo è avvenuto lo scorso novembre, con il successo globale di ChatGpt, che ha proposto l’IA generativa come potenziale rivoluzione tecnologica senza precedenti.  A dicembre Google Cloud ha ufficialmente annunciato Gemini, il suo modello AI più avanzato che è in grado di comprendere e combinare immagini, testi, audio, video e codice dagli smartphone ai data center. Per aziende e sviluppatori, Gemini è reso accessibile tramite Vertex AI, la piattaforma AI aziendale di Google Cloud. Paolo Spreafico, responsabile dello sviluppo delle soluzioni cloud di Google Italia, sottolinea che Google ha una lunga storia nell’impiego dell’intelligenza artificiale. Abbiamo cominciato ad implementare l’IA nel motore di ricerca più di due decenni fa, con l’algoritmo Rank Brain che utilizza l’AI per classificare i risultati di ricerca. Sette anni fa, Sundar Pichai ha definito Google una ‘AI first company’, e nel 2017 Google ha pubblicato un white paper su Transformer, la tecnologia di base di chatbot, assistenti virtuali e interpretazione del testo. È stata proprio Google a introdurre questa tecnologia sette anni fa.

Tuttavia, oggi, la domanda cruciale per tutte le aziende è quanto di questa tecnologia sia già integrata nei servizi offerti dai fornitori di AI e quale sia il livello di sicurezza garantito.

Molti imprenditori infatti hanno proibito l’uso di ChatGpt tra i propri dipendenti proprio perché i limiti di questa tecnologia non sono ancora chiari.

Google Cloud ha inoltre introdotto lo scorso marzo Duet AI, un’interfaccia in linguaggio naturale che consente di fornire assistenza agli utenti finali all’interno di Google Workspace, permettendo di ottenere supporto per la creazione o il riassunto di testi, la generazione di immagini, il riassunto di documenti e altro ancora.

Fonte: ilsole24ore.com