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Digital media trends 2022: la ricerca di Deloitte

Ferpi – la Federazione delle Relazioni Pubbliche Italiana – riassume i trend principali che sono emersi dal sondaggio di Deloitte sulle tendenze dei media digitali. Di seguito l’articolo completo.

Il report sulle tendenze dei media digitali di Deloitte si espande oltre il mercato statunitense nel 2022, rilevando trend anche da Brasile, Germania, Giappone e Regno Unito. I risultati del sondaggio di quest’anno rivelano significativi – e spesso sorprendenti – cambiamenti nel comportamento dei consumatori in tutto il mondo. Ecco alcune delle tendenze principali.

I problemi di mantenimento dei video in streaming continuano
Guardare la TV e i film a casa è rimasta la prima scelta di intrattenimento tra gli intervistati in generale, ma molti – soprattutto le generazioni più giovani – sono frustrati con i loro servizi. La generazione Z è la più concentrata sul controllo dei costi e sono tra quelli più propensi a cambiare servizio per usufruire di contenuti a condizioni più vantaggiose.
La ricerca di contenuti attraverso molti servizi e la perdita di contenuti quando lasciano un servizio sono state le principali lamentele.

I consumatori stanno divorando i contenuti generati dagli utenti (UGC)
Circa l’80% degli utenti statunitensi dei social media sono su questi siti almeno ogni giorno.
L’UGC è diventato un riempi-tempo; molti consumatori trovano irresistibile il flusso di video personalizzati alimentati da algoritmi, video gratuiti, di dimensioni ridotte che sono disponibili sempre e ovunque. Ed è in competizione per l’attenzione con altre attività di intrattenimento: negli Stati Uniti, circa la metà dice di guardare più contenuti generati dagli utenti rispetto a sei mesi fa, e la metà passa sempre più tempo a guardare UGC di quanto aveva pianificato – mentre il 70% della Gen Z ha difficoltà a staccarsi.

Gli influencer stimolano il commercio sui social in tutto il mondo
I creatori di contenuti popolari possono diventare influencer, utenti con un grande seguito i cui stili di vita e raccomandazioni di prodotti possono diventare potenti catalizzatori di vendite. Collaborare con gli influencer giusti può aiutare i marchi a raggiungere le comunità desiderate e, sempre di più, a vendere, vendere, vendere.
Gli influencer hanno peso in tutto il mondo: l’88% degli intervistati in Brasile segue un influencer, così come il 79% degli intervistati in Giappone. Negli Stati Uniti, un terzo (e più del 50% dei Gen Z e dei Millennials) dice che influenzano le loro decisioni di acquisto.

La frenesia del gioco è globale, sociale e inarrestabile
Il gioco/video gaming online sta entrando in una nuova fase di crescita e popolarità. Circa la metà dei giocatori negli Stati Uniti afferma che il gioco ha sottratto tempo ad altre attività di intrattenimento: più dell’80% dice di giocare frequentemente o occasionalmente e la metà dei possessori di smartphone gioca quotidianamente su uno smartphone. I giocatori della generazione Z e Millennial giocano di più (in media 11 ore e 13 ore a settimana, rispettivamente), ma la generazione X è vicina, con una media di 10 ore a settimana.
I numeri sono simili tra gli altri Paesi: la maggior parte degli intervistati nel Regno Unito (75%), Germania (78%), Brasile (89%) e Giappone (63%) gioca ai videogiochi frequentemente o occasionalmente.

Le esperienze di gioco confondono il mondo virtuale con quello reale
I videogiochi stanno aprendo la strada verso un futuro digitale ancora più personale e sociale, un futuro in cui la vita digitale e quella reale convergono. Circa la metà dei giocatori statunitensi dice che giocare li ha aiutati a rimanere in contatto con altre persone, mentre quasi il 60% dice che giocare li ha aiutati a superare un momento difficile. E il 61% dice che personalizzare il proprio personaggio di gioco o avatar li aiuta a esprimere sé stessi.
Man mano che le esperienze di gioco diventano sempre più sofisticate e multistrato, stanno costantemente confondendo i confini tra mondo reale e virtuale, avvicinandoci sempre di più alla promessa del Metaverso.

Fonte: Ferpi.it – Valentina Citati